Dieci Giochi Educativi Da Fare In Classe Sulle Tabelline E La Grammatica

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Per i bambini il rientro a scuola dopo la pandemia non è stato facile. Per semplificare il compito agli insegnanti, oggi proponiamo alcuni giochi da fare in classe per potenziare abilità, competenze e conoscenze divertendosi tutti insieme, nel rispetto delle regole anti-covid.

 

Mascherine sul viso, manine sempre disinfettate, ingressi scaglionati e banchi distanziati: anche quest’anno i bambini delle scuole primarie stanno vivendo un anno scolastico difficile, che ha messo in discussioni molte delle loro abitudini, soprattutto in termini di libertà di movimento e contatti da condividere con compagni e insegnanti.

In un tempo così difficile il miglior sistema di apprendimento è sicuramente il gioco, che permette di sentirsi vicini anche quando – purtroppo – si deve rinunciare a baci e abbracci. Sì, perché imparare giocando è possibile e ve lo dimostriamo illustrandovi cinque giochi da fare in classe per divertirsi insieme e favorire la socializzazione.

 

1. Morra cinese

Inutile scervellarsi per trovare nuovi giochi da fare a distanza, quando basta un passatempo tanto antico quanto semplice come la morra cinese. Gli alunni possono giocare anche a distanza di un metro gli uni dagli altri, magari prendendo parte a un mini torneo in cui vince chi totalizza più punti.

Comunemente conosciuto anche come sasso-carta-forbici, è un ottimo gioco per imparare la matematica giocando perché basato su una formula molto semplice che ogni partecipante dovrà cercare di apprendere il prima possibile per sconfiggere l’avversario, ossia: se A (sasso) vince con B (forbice) e B vince con C (carta), A non vince (anzi perde) con C.

 

2. Il gioco dei mimi

Un’altra valida alternativa ai tradizionali giochi didattici per bambini da fare negli ambienti scolastici è sicuramente il gioco dei mimi, utile per stimolare la mente e la creatività dei piccoli.

In questo caso i giocatori dovranno usare il corpo ma senza alcun contatto con gli altri, risultando quindi perfetto per intrattenere gli alunni in questi periodi in cui il distanziamento sociale è praticamente obbligatorio.

Ogni bambino dovrà scegliere delle cose da mimare (un lavoro, il personaggio di un cartone animato o il titolo di un libro) e gli altri dovranno indovinare. Una buona idea potrebbe anche essere quella di formare due squadre in modo da favorire la cooperazione e rendere le varie manche più divertenti e accattivanti.

3. Campi semantici

Se state cercando dei giochi da fare in gruppo seduti vi consigliamo Semantica, un gioco di intelligenza per bambini che aiuta a sviluppare l’abilità del linguaggio, giocando con i sinonimi e i significati delle parole.

Una volta che i piccoli giocatori si saranno disposti in cerchio, ognuno dovrà dire una parola che inizi con l’ultima lettera della parola precedente, purché appartenente allo stesso campo semantico.

Per esempio, se la parola è “orologio” il concorrente successivo potrà dire “orario” oppure “ora” e così via. Ogni giocatore dovrà trovare la parola collegata entro cinque secondi, pena l’eliminazione dal gioco.

 

4. Il gioco del Cucuzzaro

Tra i tanti giochi da fare con i bambini a scuola, ci ha particolarmente colpito anche l’antico gioco del cucuzzaro, che richiede molta concentrazione, dimestichezza con i numeri e una buona memoria. A un allievo viene affidato il ruolo del cucuzzaro, mentre gli altri bambini in cerchio saranno le cucuzze del suo orto, a cui l’insegnante assegnerà un numero da ricordare.

Terminati i preparativi, il cucuzzaro dovrà dire: “Nel mio orto ci sono tre cucuzze” (scegliendo un numero a caso) e il bimbo che corrisponde al numero scelto risponderà dicendo “Perché ci sono due cucuzze?”.

E il cucuzzaro risponde: “Allora quante?”. A questo punto la cucuzza dice un altro numero tra quelli in gioco oppure chiama in causa il cucuzzaro, pronunciando la frase: “tutto il cucuzzaro!”, il quale prosegue scegliendo un altro partecipante che prenderà il suo posto.

Se il bambino corrispondente al numero chiamato non risponde o dimentica il numero che gli è stato assegnato viene eliminato e vince chi rimane seduto fino alla fine del gioco.

5. L’investigatore

Tra i giochi da fare in classe seduti senza niente (quindi senza la necessità di reperire materiali od oggetti particolari) si colloca anche il gioco dell’investigatore, che aiuta a stimolare varie capacità tra cui l’osservazione, la logica e la deduzione.

Il bambino che interpreta l’investigatore esce dalla classe mentre l’insegnante affida a un altro alunno il ruolo del ladro. Una volta che il piccolo detective rientrerà in aula dovrà fare delle domande ai compagni che potranno rispondere solo con sì o no. Una volta individuato il ladro, quest’ultimo prenderà il posto dell’investigatore per una nuova manche.

 

6. Indovina cosa viene a galla

Il prossimo passatempo che vi proponiamo rientra tra i giochi didattici per la scuola primaria che permettono ai bambini più piccoli di capire cosa significa galleggiare. Per fare questo gioco occorrono un secchiello o una ciotola con dell’acqua e degli oggetti di peso e materiali differenti, come un sasso, un tappo in sughero, un cucchiaino e così via.

Prima di immergere l’oggetto, l’insegnante deve chiedere a ciascun bambino se secondo lui galleggerà o affonderà. Un esperimento facile ed educativo che insegnerà ai piccoli alunni il principio fisico del galleggiamento in modo semplice e divertente.

 

7. Che sapore ha?

Su un cartoncino disegnate una grossa lingua divisa in quattro sezioni che rappresenteranno i sapori principali: dolce, salato, amaro e aspro. Poi, prendete delle riviste o dei volantini del supermercato e fate ritagliare ai bambini le immagini di diversi alimenti.

Una volta preparato tutto il materiale, gli alunni dovranno incollare ogni alimento sulla parte della lingua corrispondente al suo sapore.

8. Memory

Per stimolare e accrescere la memoria dei bambini da due a dieci anni non c’è niente di meglio del memory, uno dei giochi con immagini più popolari dagli anni ’80 a oggi. Si può giocare sia con un tradizionale mazzo di carte da gioco italiane o con delle carte personalizzate, disegnando e colorando coppie di oggetti uguali.

Per renderlo ancora più educativo si possono anche creare delle coppie che rappresentino dei mestieri e gli strumenti utilizzati da chi li svolge (per esempio: medico – stetoscopio e pittore – pennello).

Una volta mescolate le carte, si dispongono su un tavolo in modo che la parte disegnata resti coperta e a turno ciascun bambino dovrà girare due carte cercando di formare una coppia.

Se le carte scoperte non sono uguali, bisognerà rimetterle nella stessa posizione (a faccia in giù) e toccherà a un altro bimbo formare le coppie. Al termine del gioco, vince chi avrà trovato più coppie.

 

9. C’era una volta…

Per stimolare la fantasia e l’immaginazione dei bambini si può chiedere loro di inventare una storia in cui inserire un personaggio, un animale o un oggetto magico assegnati. Ecco come procedere: in un contenitore inserite dei foglietti di carta ripiegati con sopra scritto il nome di un oggetto o un personaggio di fantasia (principe Valiant, principessa Serena, cappello parlante, scarpette rosse e così via).

Stabilite il tempo che ciascun bambino avrà a disposizione e chiedetegli di pescare tre biglietti per comporre la sua storia che, a turno, dovrà raccontare a tutta la classe. Per rendere il gioco più competitivo e accattivante, potete premiare la favola più bella o – per non scontentare nessuno – dare a ogni partecipante un piccolo riconoscimento, come un attestato di “racconta-favole”.

10. Continua la frase

Per consentire ai bambini di spaziare con l’immaginazione e, al tempo stesso, acquisire dimestichezza con le regole grammaticali, potete proporre loro dei giochi a distanza che coinvolgano tutta la classe, come il gioco del “Continua la frase”.

Fate sedere i giocatori in cerchio e iniziate a raccontare una storia, cominciando con il classico “C’era una volta…”.

A turno ciascun bambino dovrà ripetere correttamente tutta la frase precedentemente composta e aggiungere una parola, prestando però attenzione che la frase abbia un significato. Viene eliminato chi non riesce a trovare una parola di senso compiuto da inserire nella frase e vince l’ultimo bimbo che rimane in gioco.

 

 

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