L’importanza dei Lego per i futuri ingegneri

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Il gioco è alla base dell’apprendimento dei bambini, dunque, qual è il modo migliore per orientarli fin da piccoli verso una specifica tipologia di carriera?

 

Ole Kirk Christiansen fu un carpentiere e imprenditore vissuto in una numerosa e povera famiglia di contadini danesi. All’inizio degli anni ’30, durante il periodo della Grande depressione economica che sconvolse l’Europa, iniziò a realizzare giocattoli per bambini in legno, nel tentativo di risollevarsi dalla crisi lavorativa che stava attraversando. Nel 1947, con la diffusione della plastica, decise di modificare i suoi prodotti proponendoli in tale materiale, incontrando però non poche difficoltà: i fanciulli erano abituati a giocare con oggetti di legno, e inizialmente guardarono con sospetto la nuova sostanza.

Tuttavia, in poco tempo divenne una delle aziende più famose della Danimarca, grazie anche al particolare nome che fu scelto: “Leg Godt”, ovvero “gioca bene”, che già all’epoca faceva intuire l’importanza dei celebri mattoncini, in grado di far spaziare la fantasia immaginando un mondo in cui tutto è possibile.

Oltre alla serie classica, nel 1969 anche i Duplo entrarono a far parte della famiglia Lego: dedicati ai bimbi da zero a tre anni, sono caratterizzati da pezzi dalle dimensioni maggiori rispetto ai precedenti, facilmente gestibili e di colori forti, come rosso, bianco, giallo e blu, e dotati di due file di tubicini a incastro. Tali prodotti infatti, possono sostituire i comuni giocattoli intuitivi, realizzati per aumentare la propriocezione e le capacità motorie dei più piccoli.

La linea Expert Building invece, conosciuta oggi come Technic, nasce nel 1977 ed è dedicata ai ragazzi a partire dai nove anni, poiché già in grado di comprendere la funzione degli ingranaggi e delle parti meccaniche. Furono introdotti dei formati di mattoncini mai visti prima: come per esempio le assi, le ruote dentate, gli pneumatici, i perni e infine, i motori elettrici, che rappresentano la parte più importante della serie.

Ed è proprio così che l’idea dei Lego, visti come semplici giocattoli per bambini, cambiò radicalmente: si diede la possibilità a dei giovani, stimolati dalla passione per l’ingegneria, di costruire modellini sempre più particolari, dettagliati e capaci di muoversi grazie alla tecnologia.

 

Il sistema ingegneristico Lego

Che l’azienda Lego avesse pensato al divertimento di ciascun componente dell’intera famiglia è ormai noto, tuttavia, forse non tutti sanno che i famosi mattoncini sono stati progettati da ingegneri specializzati, che li hanno resi perfettamente compatibili tra di loro.
Infatti, la maggior parte dei pezzi di un set Technic può incastrarsi senza problemi anche con quelli Duplo, dando la possibilità ai bambini e ai ragazzi di sfruttare capacità logistica e la creatività al 100% delle loro possibilità. I cubetti classici 2×2 e 2×4 per esempio, possono essere adoperati sui kit dei più piccoli, grazie al sistema di tubicini di cui sono caratterizzati.

Sviluppo motorio cognitivo e sociale

Il gioco è una parte fondamentale dello sviluppo dei bambini, poiché con il divertimento è possibile ampliare le aree motorie, cognitive e sociali in modo positivo, inserendo un basso livello di frustrazione e stress. Non è un caso dunque, che Lego abbia proposto sul mercato numerose serie differenti, a partire dal primo anno d’età, per accompagnare i ragazzi lungo tutte le tappe della loro crescita.

Le costruzioni poi, rappresentano una vera e propria sfida: liberano l’immaginazione e riescono a migliorare la propriocezione, l’equilibrio e perfezionano la percezione dello spazio che ci circonda. Durante la realizzazione di un modellino il bambino è obbligato a concentrarsi: è attento a ciò che fa, sviluppando l’emisfero logico e matematico del suo cervello.

Anche se può sembrare che i Lego siano gioco che potrebbe portare all’isolamento, dato proprio dall’impegno e dall’applicazione mentale richiesto da molti set, in realtà si tratta di un ottimo metodo per insegnare i più piccoli a collaborare tra di loro. Può infatti diventare un lavoro di squadra dove ogni membro è ugualmente importante, poiché incaricato della costruzione di una determinata zona, imparando inoltre a rispettare le idee e le esigenze degli altri.

 

Lego Technic

Una delle migliori invenzioni Lego per stimolare la mente dei giovani ingegneri è la serie Technic. Si tratta infatti di costruzioni che dall’aspetto potrebbero apparire banali, poiché ben diverse dalla linea Ideas o Creator, in cui sono presenti modelli appariscenti, dedicati ai film, alle serie tv oppure ai monumenti.

Tuttavia, tali set possono essere davvero molto complessi: richiedono una comprensione dei motori molto profonda, e una passione nei confronti delle macchine e veicoli articolati. Il miglior Lego Technic degli ultimi tempi è il camion 6×6 realizzato in collaborazione con Volvo. È dotato di due meccanismi e di un sistema di controllo da comandare tramite applicazione su smartphone, con cui sarà possibile guidare, cambiare marcia, e manovrare il container.

 

Lego Mindstorm

Esiste una serie ancora più avanzata rispetto a quella Technic: include non solo mattoncini Lego classici, motori e pneumatici, ma anche pezzi dotati di nuova tecnologia, con cui è possibile costruire dei veri e propri robot funzionanti.

Si chiamano EV3 e devono essere programmati tramite computer e collegati alle macchine.
Sono dei veri e propri sensori, come per esempio quelli di una telecamera, di un rilevatore di posizione, di una luce a infrarossi. Inoltre, sono presenti persino dei modificatori di velocità, che aiuteranno i ragazzi a comprendere più da vicino gli oggetti di uso quotidiano.

Il progetto STEM

Il nome deriva dall’acronimo in lingua inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics, ed è un progetto nato nel 2000 negli Stati Uniti per unificare le discipline scolastiche volte allo sviluppo delle abilità tecnologiche e scientifiche. I set Lego possono aiutare i bambini a comprendere meglio tali materie, talvolta considerate difficili e poco comprensibili, proprio grazie l’utilizzo dei famosi mattoncini e delle serie Technic e Mindstorm.

Imparare divertendosi è ciò che ci vuole per avvicinare i ragazzi alla scienza, alla matematica e a un mondo del lavoro che è considerato ancora per pochi eletti, costruendo dei robot e delle automobili da zero, aggiungendo motori e parti tecnologiche alle proprie creazioni.

Tale metodo ha permesso a molti genitori di realizzare che anche le bambine potessero essere interessate alle discipline STEM, finora erroneamente considerate appannaggio esclusivamente maschile. Sono sempre più infatti le donne che scelgono di intraprendere carriere nel campo dell’ingegneria, in tutte le sue declinazioni, comprese quelle spaziali.

 

 

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