Cos’è la scuola Senza Zaino? Pro e contro

Ultimo aggiornamento: 23.04.24

 

Marco Orsi è il promotore della scuola Senza Zaino, una metodologia che prende spunto dalla pedagogia montessoriana. Vediamo insieme di cosa si tratta

 

Il fenomeno della scuola senza zaino va diffondendosi sempre di più nel nostro Paese: si tratta di un’idea di Marco Orsi, che ha fatto in modo che ci fossero alcune sostanziali differenze con l’attuale sistema adottato nelle aule.

Al posto della cattedra, posta solitamente di fronte ai banchi, quindi, uno spazio suddiviso in aree di lavoro; al posto dei libri, strumenti tattili realizzati in vari materiali; al posto dello zaino, una cartella più leggera e, infine, non più voti ma valutazioni che portino i ragazzi a motivare lo studio e l’impegno.

Il punto focale di questo metodo è ciò su cui si basa, ovvero la pedagogia montessoriana: se siete soliti acquistare giochi Montessori ai vostri figli sin da piccoli, vi farà piacere continuare il loro apprendimento attraverso lo stesso metodo, nato a Lucca nel 2002 e attualmente presente in più di 100 istituti.

Ma quali sono le differenze con la scuola per come siamo soliti conoscerla?

 

1. La sistemazione dello spazio

Il primo elemento che fa la differenza è proprio l’organizzazione degli spazi nella scuola d’infanzia, come in quella elementare e così via: ciò che le accomuna è l’assenza della cattedra e dei banchi, che sono posti in fila nella scuola che noi conosciamo.

La classe viene quindi suddivisa in delle aree di lavoro: si imposta quello che si chiama setting di apprendimento, ovvero l’identificazione di alcuni fattori fisici da considerare proprio quando un ambiente viene dedicato all’apprendimento.

Ci sono quindi l’area tavoli, quella laboratori e quella individuale; infine c’è l’agorà, in cui l’insegnante si pone frontalmente all’alunno e dove si svolgono degli incontri di gruppo. Il significato di agorà, per intenderlo secondo la sua etimologia, è quello di “piazza” ed è il posto in cui gli antichi Greci si riunivano per discutere e confrontare le proprie idee.

Perché accade questo? Perché Orsi vuole che l’aula sia un luogo in cui l’insegnante non costituisca il protagonista, ma che diventi un ambiente stimolante per tutti coloro che sono al suo interno.

 

2. Spazio alle diversità

Un altro principio che lega le scuole Senza Zaino è quello di voler accogliere l’unicità di ogni alunno: i bambini infatti sono tutti diversi e, proprio per questa ragione, devono essere accolti e accettati, anzi stimolati a fare ciò per cui sono maggiormente portati.

Come avviene la giornata tipo? Appena si entra nell’aula di scuola primaria, elementare, media e così via, ci si ritrova subito nell’area agorà, in cui l’insegnante esegue una specie di rito per iniziare, che può essere una filastrocca, una poesia, un pensiero o una riflessione personale.

A questo punto si stabilisce un argomento sul quale operare durante la giornata; i bambini si spostano poi nell’area tavoli, dove possono scegliere tra quattro diverse attività da eseguire. Se, per esempio, l’insegnante ha iniziato leggendo una storia, i bimbi possono farne un riassunto, un disegno, una scheda dei personaggi o ancora raccontare oralmente ciò che hanno ascoltato.

Oltre ad assecondare le inclinazioni dei bambini, questo metodo è utile anche per dare libero arbitrio ai piccoli, che così si responsabilizzano: così facendo, il loro approccio allo studio sarà molto positivo. 

Questo non vuol dire però che saranno esenti da una delle quattro prove, ovvero quella scritta, orale, di classificazione e iconica, ma le eseguiranno tutte durante l’anno scolastico, decidendo però autonomamente quando.

3. Il tatto prima dei libri di testo

Dopo il setting d’aula, si passa al provvedere al materiale didattico delle scuole Senza Zaino: non libri ma strumenti tattili, che spesso sono creati dai bambini stessi. Secondo il creatore di questo progetto per la scuola elementare e non solo, infatti, gli utensili sono importanti per stimolare il primo senso che l’uomo ha utilizzato.

 

4. Non voti ma valutazioni

Secondo Orsi, l’insegnante deve essere al pari di un allenatore, che supporta gli atleti e li motiva. Proprio come questa figura, infatti, non è necessario che vengano dati voti ma che si individuino i punti di forza e debolezza della squadra.

Naturalmente i voti in pagella sono obbligatori per legge, per cui, a parte quelli, gli insegnanti non faranno altro che ascoltare il bambino e correggere gli errori, per esempio, nell’esporre un riassunto, chiedendogli però la sua opinione e se secondo lui la correzione è stata giusta.

Secondo alcune ricerche, infatti, le votazioni sono spesso demotivanti e non incoraggiano allo studio ma, piuttosto, allontanano dalla voglia di fare meglio.

5. Non uno zaino pesante ma una cartella

Anche se è possibile riscontrare testimonianze di chi non crede in questo metodo e afferma di aver avuto un’esperienza negativa nella scuola Senza Zaino, ciò che mette un po’ tutti d’accordo è proprio l’eliminazione di questo fardello dalle spalle dei ragazzi.

Secondo alcuni, infatti, rinunciare all’individualità dei bambini non è un fattore positivo, come anche eliminare i voti, che potrebbero invece portare a un incitamento da parte dei genitori: sarebbe quindi necessario considerare il singolo caso e verificare se il bambino è portato per questa tipologia di scuola.

Lo zaino non solo rende faticoso arrivare a scuola ma infonde anche un senso di inadeguatezza molto meglio che lo studente trovi tutto il necessario a scuola. Inoltre viene a essere stimolata la concezione del gruppo come tale: le cartelline sono uguali per tutti, mentre lo zaino è un elemento individuale. All’inizio dell’anno scolastico, si esegue una cerimonia durante la quale queste cartelle vengono date ai bambini, come simbolo di una comunità.

Niente più problemi alla schiena: se avete sudato e risparmiato per acquistare il miglior materasso ortopedico per vostro figlio, tutto non sarà reso vano dal peso dello zaino.

6. Come fare a diventare una scuola Senza Zaino?

Se tutto il corpo docente è d’accordo, è possibile diventare una scuola Senza Zaino: è infatti necessaria la coesione di tutti gli insegnanti, perché solo in questo modo si ottiene un buon risultato. A questo punto, il dirigente dell’istituto deve contattare il team di Orsi, che provvederà a formare il personale. 

 

 

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