Il gioco dell’elastico, le regole per usare le mani o i piedi

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

 

Vi piacerebbe che i vostri figli si appassionassero ai giochi di una volta, quelli più semplici e da fare all’aria aperta? Ecco uno dei più famosi e amati.

 

Tra i giochi di tanto tempo fa che facevano divertire i bambini, non esistano smartphone e PlayStation, ma ci si arrangiava con ciò che si poteva trovare a portata di mano.

Ecco allora che nascevano il famoso gioco della campana, oppure il calcetto alla bell’e meglio con i figli dei vicini. Da non dimenticare c’è anche il celebre tappeto elastico, che in realtà anche ora desta sempre stupore e fa divertire tutti, grandi e piccoli.

Ma negli anni ‘70 e anche negli anni ‘80, tra quelli più amati dalle bambine c’era il famoso gioco dell’elastico, che teneva impegnati durante la ricreazione a scuola, ma anche il pomeriggio, all’ora della merenda. Insomma, ogni momento era quello perfetto per avvolgere un elastico intorno alle caviglie e…saltare. Esisteva però anche un altro metodo per giocare con l’elastico ed era quello di creare delle forme con le mani.

A differenza di altri giochi, questo necessita solo di una buona coordinazione, oltre che di almeno tre giocatori. L’elastico per saltare deve essere anche abbastanza lungo: almeno 4 metri, e il più delle volte non bastano.

I lembi vengono infatti legati alle caviglie di due giocatori, che devono tenerlo ben teso a raso del suolo, nonostante alcuni usano anche due semplici sedie come sostituti.

L’importante è avere anche abbastanza spazio per saltare, perché questo genere di giochi di strada per bambini non sono pensati per chi vuole passare la giornata in casa.

Ma ecco, bando alle ciance e scopriamo innanzitutto un po’ di storia, e poi anche quali sono le regole.

 

Il gioco dell’elastico: curiosità storiche

Come abbiamo già detto, questo è uno di quei giochi di strada anni ‘70 che veniva particolarmente apprezzato dai ragazzi e dalle ragazze. Ma c’è una piccola curiosità che forse pochi sanno, tra quelli nati dopo gli anni ‘90: una volta, l’elastico che si utilizzava, non veniva comprato in qualche negozio particolare. No, anzi, veniva usato praticamente lo stesso che le mamme utilizzavano per sostituire quello smollato delle mutande.

Questo a conferma ulteriore del fatto che si tratta di un gioco per tutti, e che non conosce distanze sociali.

 

Come si fa il Ripiglino?

Come anticipato, ci sono diversi modi per fare il gioco dell’elastico, e tra questi compare senza ombra di dubbio il famoso ripiglino. Per giocare dovete avere a portata di mano o un elastico oppure un filo, o uno spago: questo andrà poi avvolto intorno alle mani, lasciando però fuori i pollici. Importante è lasciare i palmi rivolti sempre verso se stessi, così da avvolgere poi un’estremità dell’elastico attorno al polso.

In questa maniera sarà molto più teso e riuscirete a creare diverse forme senza neanche troppa difficoltà.

Il ripiglino è un gioco con l’elastico che può essere fatto anche da più persone contemporaneamente, e consiste infatti nell’intrecciare il filo fino a formare delle figure ben specifiche. Ogni partecipante infatti deve per l’appunto “ripigliare” l’elastico lasciato dal precedente, fino a quando non terminano le mosse e si troverà tra le mani una forma riconoscibile. Si tratta, tra l’altro, di un gioco conosciuto in tutto il mondo; le principali figure che si cerca di ottenere hanno anche nomi ben specifici, tra cui troviamo: culla, materasso e candele. La prima è anche quella probabilmente più facile per alcuni, ma in realtà non c’è limite alla fantasia, proprio perché in fondo l’importante è solo divertirsi.

Pensate che si tratta di un gioco conosciuto fin dall’Antica Grecia, nonostante non abbia mai avuto a che fare con le cordicelle o l’elastico.

Infatti, anche durante il periodo risorgimentale, c’entrava sempre l’utilizzo delle mani, ma in questi casi veniva impiegate solamente per raccogliere i ciottoli che venivano lanciati in aria.

Insomma, si trattava di qualcosa di praticamente molto diverso da quanto poi siamo stati abituati a vedere durante gli anni ‘70 e ‘80.

 

Giochi da saltare

Un altro modo per giocare con l’elastico è quello di usare i piedi. Se nel paragrafo precedente abbiamo visto il ripiglino, adesso è arrivato il momento di capire e dare una risposta a quanti si chiedono: “come giocare a elastico?” Torniamo quindi indietro, a quando vi abbiamo spiegato dell’importanza di utilizzare un elastico piuttosto lungo.

Questo perché i giocatori devono tenerlo ben teso fra le loro gambe, che a loro volta devono essere ben divaricate. Un terzo giocatore dovrà poi saltare eseguendo una sequenza prestabilita in precedenza: una volta terminata questa, si ripete tutto daccapo, posizionando però l’elastico ad altezze differenti.

Come si può intuire, la difficoltà aumenta man mano che si riesce a completare la prima manche. Questo perché, se all’inizio l’elastico è teso alle caviglie, mano a mano sale, passando per i polpacci, le ginocchia, le cosce e fino ad arrivare poi al collo.

Certo, quando raggiunge quest’ultimo punto apparirà praticamente impossibile riuscire a saltare se non si è ben allenati, ma ecco il bello di questo gioco.

Del resto, non esiste una risposta univoca per quanti si chiedono “come saltare con l’elastico?”, poiché tutto dipende sempre dal proprio allenamento e da quanto effettivamente si è disposti a osare. Durante gli anni ‘70 e ‘80 era uno dei momenti di svago più attesi e apprezzati dai bambini e dai ragazzi durante le pause a scuola.

Anche in questo caso, infatti, andranno fatte delle forme precise; un esempio è quella della busta, che va fatta posizionandosi di fronte all’elastico con i piedi uniti, quindi saltando oltre il secondo e portando il primo con sé.

Questo movimento creerà la forma di una busta, ossia di un vero e proprio triangolo, a cui andrà pestato poi il vertice quando si salta fuori con tutti e due i piedi.

 

 

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