3 cose che ci ha insegnato la moda (già passata?) del fidget spinner

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Ripercorriamo insieme alcuni passaggi e momenti legati a questo passatempo che tanto successo ha riscosso tra i giovani.

 

Il successo planetario di questi simpatici oggetti, che ricordano delle rotelle da far girare e girare, ha visto uno sviluppo che negli ultimi tempi sembra essersi arrestato o almeno stabilizzato. Guardando da un punto di vista del lungo periodo cerchiamo di capire cosa il fidget spinner ha messo in mostra e quali spunti di riflessione ha generato tra gli addetti ai lavori e i semplici utenti.

 

Semplice e funzionale

La bellezza di un design che gioca sulle forme e sul movimento, si trasforma spesso in un oggetto che cattura l’immaginazione e la fantasia degli utenti in modo inaspettato. In un certo senso questo è ciò che è capitato con l’oggetto fidget spinner. La sua struttura si fonda infatti su una rotella da tre o più alette che ruota su un cuscinetto a sfera. La qualità e la scorrevolezza di questi elementi costituiscono il suo fascino semplice e accattivante. 

Basta posizionarla su un dito o su una superficie e darle il via, per far partire il moto rotatorio che la caratterizza. I modelli presenti sul mercato offrono spunti e altre particolarità, per cui è riduttivo parlare del miglior fidget spinner, quanto piuttosto è bene ribadire la qualità del disegno e di una forma studiata nei minimi dettagli.  

Da questo punto di vista le certificazioni di qualità concorrono a far apprezzare le diverse tipologie ma ciò che emerge chiaramente è la genialità dell’idea iniziale che ha dato il via a tutto. Dalla forma base si è infatti raggiunta una serie innumerevole di variazioni sul tema, con l’aggiunta di luci LED, colorazioni suggestive e versioni che spesso raggiungono anche cifre che superano di molto il prezzo iniziale di un gioco come il fidget spinner. 

Una formula dunque che si è rivelata vincente e convincente e che esemplifica le qualità di un supporto pensato per stare sul palmo della mano e le cui applicazioni vanno ben oltre le intenzioni originarie di chi l’ha ideato.

Antistress e sfida di abilità

Se guardiamo alle origini dell’oggetto, si vede come le intenzioni di Catherine Hettinger fossero per certi versi molto lontane dall’uso che poi si è fatto del fidget. Inizialmente infatti l’obiettivo era quello di creare un supporto utile a rilassare e a funzionare da antistress. 

Il movimento rotatorio dello spinner, e il semplice tocco di un dito con cui dare nuovamente la carica al tutto, svolgevano una reale azione calmante per questa donna di Orlando. 

Le sue intenzioni erano poi anche rivolte alla figlia, con l’obiettivo di aiutarla a concentrarsi in alcune situazioni in cui focus e attenzione venivano meno. 

La stessa Hettinger conferma di aver utilizzato un fidget poco prima dell’incontro con i rappresentanti della Hasbro a cui voleva proporre la sua creazione. Da qui poi, fino al successo planetario, si è visto come rispetto alle intenzioni iniziali, gli effetti e il dibattito generato da queste simpatiche rotelle sia stato decisamente altro. Quando i primi adolescenti hanno cominciato infatti ad apprezzare il gioco, tramite il passaparola e un po’ anche per la portabilità e i trick con cui fare andare più spinner su diverse dita della mano, la bolla è esplosa.

Risulta così evidente l’appeal e il fascino che ha catturato migliaia di ragazzi e ragazze che si sono divertiti a portarsi dietro l’oggetto, sfidando anche il corpo docente durante le lezioni in classe. C’è chi difendeva a spada tratta il potere antistress del fidget e chi invece, vivendo a stretto contatto con gli adolescenti nell’ambiente scolastico, ha fatto emergere il livello di distrazione che un uso esagerato del prodotto comportava.

 

Moda passeggera o strumento reale per aiutare a concentrarsi?

Solo il tempo saprà darci una risposta a questa domanda. Quel che si può vedere ora è che l’iniziale passione giovanile sta via via scemando. Molti sono ancora gli appassionati del fidget spinner e si vedono ancora dei giovani che si divertono con il gioco, ma è indubbio che l’effetto novità è un poco passato. Il lato ludico del prodotto si conserva e si mantiene inalterato, anzi al giorno d’oggi la forma e l’estetica si è andata affinando, così da creare anche un mercato legato al collezionismo che vede alcuni esemplari di fidget spinner toccare prezzi stratosferici. 

Resta un altro aspetto da considerare: l’efficacia su alcuni soggetti dello spinner come supporto alla concentrazione. Sono ancora pochi gli studi a riguardo ma in alcuni di essi si è visto che in pazienti affetti da un disturbo di deficit d’attenzione/iperattività, lasciar scorrere questo gioco migliora alcuni aspetti legati alla concentrazione e sembra sciogliere o aiutare a contenere l’energia in eccesso. 

Alcuni ricercatori confermano il fatto che su alcuni bambini. ma anche in persone adulte, un certo tipo di movimento di uno o più arti, può aiutare a focalizzare meglio l’attenzione in particolari contesti. Sembra dunque che il movimento o il controllo di un oggetto che si muove e di cui siamo a stretto contatto, mette in allerta certe zone del cervello, così che il focus migliora e di conseguenza si riesce a stare più concentrati. 

Sarebbe interessante che il tema venisse approfondito come si deve, così da poter creare uno strumento in più per chi soffre di questi deficit. Se un gioco, oltre a essere divertente, riesce anche ad aiutare chi ha delle difficoltà, è una gran soddisfazione per chi lo ha ideato.

 

 

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